T’el do mi l’Endurance Project!

Perché Verona Half Marathon sarà lo spin off della montagna 2020 . . .

La ragione è semplice: perché dopo qualche anno dal suo insediamento il lento processo di “atletizzazione” attuato da Paolo Germanetto sta per giungere a compimento.

Run faster.

Belli i winter trail, sia chiaro, ma se parliamo di correre forte e di obiettivi importanti, in questo preciso momento dell’anno bisogna rivolgere lo sguardo ai campi da cross ed alla strada.

Il mountain running Italian team rappresenta oggi un vero progetto di valorizzazione delle eccellenze che i sentieri azzurri propongono.

E lo è proprio perché fonda le proprie basi sulla selezione data dalla qualità e dall’impostazione tecnica. Non è una “famiglia cuore” come qualcuno l’ha dipinta , ma un tavolo di confronto e di crescita dove tecnici ed atleti della corsa in montagna lavorano per alzare il livello e rendere “totali” le opzioni di partecipare ed emergere in tutte le specialità del mezzofondo.

Polemico.

Non è facile, ne scontato, ne banale. Soprattutto deve fare i conti con un muro, quello di cieca supponenza che una parte dell’atletica “tradizionale” (di cui fa parte anche qualcuno dei tecnici che partecipano a questo percorso e che talvolta ancora scivola con atteggiamenti verso la montagna che definirei da radical chic) continua a tenere in piedi non avendo il coraggio di ammettere alcune verità che ormai sono come quelle del film .. “nascoste” .

Cavalli di razza …

Polemico.

Ho maturato questo pezzo quando, in occasione della recente 5mulini, l’ennesimo exploit sui prati di Cesare Robocop Maestri ha richiamato l’attenzione sulle prestazioni del Tasso di Bolbeno, tanto che a qualcuno è venuto naturale chiedersi e chiedergli (a mezzo social) “a quando per un collaudo in pista?”

La risposta è giunta (sempre a mezzo social) da Susa, la città dello Stellina, la città di Paolo Germanetto (guarda il caso) e con un fine colpo di fioretto si chiedeva invece quando dalla pista/mezzofondo classico fosse mai arrivato il collaudo sui sentieri.

Air Robocop

E t’el dò mi el collaudo . . .

Sono andato a dir poco in brodo di giuggiole, io nostalgico polemizzatore che chiedevo i confronti Dega-Kilian anche su distanze brevi, io che mi sono ufficialmente innamorato ( sportivamente) di Angelina Mattevi che vola nel cross ma non rinuncia alla montagna, io che negli anni ho intervistato da junior della montagna la Zanne, che oggi (anche) grazie a quel background si sta meritando quel posto nei corpi militari che per un atleta in italia rimane ancora la chance più seria di fare veramente di questo un lavoro.

Angelina …..

Il confronto dunque, ma soprattutto la presa di coscienza che tra le maglie azzurre della montagna ci sono mezzofondisti tout court, tanto completi tecnicamente quanto detentori di una carica umana unica, data anche dalla coesione e dalla condivisione, dell’essere parte di un gruppo.

Without 🎒 backpack thanks.

Ci sono stati anche altri fattori che in queste ultime stagioni hanno giocato un ruolo chiave per creare la situazione attuale. La crescita del trail nei numeri e nella percezione del grande pubblico ha inizialmente mistificato e mischiato le carte sul tavolo, ma ciò che inizialmente era stato vissuto come rischio di generalizzare e di fare confusione oggi invece, con la crescita anche culturale del movimento e di quanto emerge poi dai confronti oggettivi, chiarisce cosa siano l’una e l’altra specialità. Chiarisce che 5 o 8 ore Zaino in spalla sono una cosa e la Sierre-Zinal un altra, per non parlare del Vanoni, solo per fare un esempio di cosa è una e cosa l’altra specialità.

Juliet and Romeo

Nel week end che tra poco arriverà si assegnano a Verona i titoli italiani di mezza maratona.

Tra il favorito numero uno (se corre) Neka Crippa (iridato junior della montagna 2013, by the way ) e l’esordio dell’aviere Michele Fontana sulla distanza, i fari saranno anche puntati su Xavi Chevrier , che presenta la credenziale del 63’43” della Roma-Ostia 2016 ma che al sottoscritto rievoca pure l’urlo bestiale dopo il sorpasso a Rémi Bonnet nello sprint degli europei mountain 2019 a Zermatt.

In arancio Valli Bergamasche Leffe sull’Adige doveva esserci anche Robocop ma qualche scoria della campagna cross 2020 e’ rimasta nelle gambe (e nei 🦷 denti) di Cesare e con una stagione intera ancora da vivere questa volta è facile che il ricciolo passi la mano, saggiamente.

More bastonate.

Fuori dalle attese della vigilia ma al centro delle attenzioni di tanti tifosi della montagna saranno in gara domenica anche Alice Gaggi e Francesco Puppi.

La valtellinese ha, comprensibilmente, dedicato l’intera stagione scorsa a fare la mamma e sta lentamente tornando.

Sull’illustre Fisico di Guanzate telegrafo quanto segue: la stagione 2019 rimane un romanzo degno di delitto e castigo (al contrario), il legno amaro in Portogallo che però ha spiegato qualcosa agli empi e miscredenti (pentitevi, more bastonate per voi), i malanni e le lacrime delle batoste estive (te ma …) , l’estasi Argentina, il contratto con Nike, finalmente il muro dei 30’ buttato giù, solo pochi giorni fa. Nella bufera e ritorno, sopravvissuti e sopravviventi, ho temuto di perderlo, invece c’è ancora, è maturato, è concreto, è quasi antipatico, buon segno.

Anche lui a maramaldeggiare sui 21 di Romeo e Giulietta, a far vedere chi sono , “i corsainmontagna” ….. 

Credit foto : Marco McDonald Gulberti