Pivovarna e Cafeteros, Le Tour

#maillotjaune

La battaglia ora è iniziata, la stage 13 conclusa al massiccio centrale ha delineato quelli che sono i temi centrali da qui a Parigi.

Come sempre il tour però appare scontato solo nelle facili analisi dei processi alla tappa, non agli occhi appassionati di HOOLI che vi ammonisce fin da subito:

guai a farla troppo facile , guai a dare morta gente che oggi paga tre minuti , anche meno di due , e che invece ha già sentito il de prufundis dai fottuti talk show.

HOOLISTATEMENT

Certo quella terribile salita finale (che muro, cazo!) ha mostrato un autotreno giallonero, col fido scudiero (ma saranno d’accordo ?).

I pivovarna slibovka sloveni hanno mostrato ancora una volta i muscoli, e che muscoli, hanno detto di essere loro i “capi” del peloton.

E se il giovane TADEI almeno sbuffava un po’, il padre padrone Primoz incuteva assoluto timore. Mulinare di galloni impressionante e faccia fresca, scattava come un bastardo ancora gli ultimi 100 metri, deciso a mettere almeno due viti nella bara di Egan.
Che la partita sia tra loro due, Roglic e Bernal , si quello più che scontato è plausibile e reale. Hanno il passo la squadra la profondità e lo status, nulla da dire.

Ma sentenziare che sia finita qui , però , NO ! I refuse.
No perché mancano tre tappe di Montagna più la crono della Planche, no perché già domani in una tappa intermedia, definita di riposo (minchia hanno la prostata in gola e sono dei cadaveri, oggi c’era gente forte che barcollava sull’ultima salita) c’è spazio e terreno per rompere (tanyo) i coglioni.

Perché fino al 13esimo di Caruso si sta nei 7 minuti e all’8avo di Landa (leggere please : Mikel Landa Meana, non uno stronzo di cane qualsiasi, ma un grande campione) si sta sotto i due minuti.

Ma come fanno certi giornalisti a dimenticare che hanno buttato tour per una caduta o per 30 secondi persi in un ventaglio ?

no eh, chiedo….

La fagiana non è cotta e leggere nomi come quelli di Rigoberto, Nairo, Miguel Angel (finalmente coi grandi , bravo) lì a ridosso , dentro 90/100 secondi , impone rispetto e non autocensura. Emozionarsi si può, io personalmente L ho fatto anche vedendo la caduta di Bardet e la sua ripresa nel finale , non ha mollato, tre minuti, Romain provaci ! E L’ho fatto anche vedendo il leone Thibaut, 42′ abbondanti di ritardo e l’osso sacro fracassato, onorare comunque la sua corsa, da signore.

Il Tour è the greatest show on earth 

🌍

pochi cazzi, è il massimo del ciclismo, la storia e la catarsi . . .

non è finita , fino a che non è finita !

Allez Allez