Signature Shoe (incl. extra content)

Test-Story: SCARPA GOLDEN GATE KIMA RTE D I Z I O N E * R A W

Riporto la versione integrale e dirty della mia rece sulle Kima Golden Gate, arricchita di un paragraph finale extra, oltre che di un pensiero ai nuovi ritrovati al carbonio ed al graphene che stanno caratterizzando l’evoluzione degli ultimi anni. Dopo una fase in cui si guardava al tessuto ed all’avvolgenza, intervenendo al limite sulle mescole per influenzare il grip e la trazione, si è giunti ben presto alla propulsione. Non voglio spingermi a dare un giudizio in merito, anche per la mancanza di oggettiva competenza. Mi limito ad osservare come sia curiosa la enorme differenza di approccio nella valutazione, concezione e costruzione, anche mediatica, delle scarpe da corsa rispetto alle scarpe da basket.

Calma a parlare di signature shoes . .  o no !?

“La sua mano” . . Questo è quanto è apparso chiaro fin dal primo contatto con le nuove SCARPA Golden Gate KIMA RT. La mano chiaramente è quella di Marco De Gasperi, più di un’icona e più di un mito per tutti gli appassionati della corsa veloce sui sentieri e sulle montagne. Velocità, reattività, aggressività . . . sono queste le prime cose a cui abbiamo pensato quando le abbiamo calzate, e se mai un marchio a fuoco da parte di un’atleta doveva emergere ed essere cosi evidente, questo è davvero il caso delle Kima, praticamente una signature shoes se vogliamo fare un paragone con le policy delle scarpe da basket, questa E’ davvero la signature shoe del leggendario Bormino 6 volte Campione del Mondo !        

Prima di tutto, out of the box

Dal backstage della Casa fanno sapere che le colorway successive saranno molto più accattivanti, per il lancio è stato varato un grigio/azzurro (nella Men’s) che unità ad una linea abbastanza inedita all’inizio lascia un po’ perplessi. Stiamo sempre nel soggettivo, anche all’interno del ns. media team c’è stato chi le ha promosse subito anche in estetica, altri hanno voluto prima sbatterci il naso, ma alla fine ha vinto lei, anche perché nella fase successiva del test ha abbattuto ogni minima resistenza.

On The trail

Per sentirsi dei campioni! Una vera e propria scarpa racing che fa dell’aggressività il proprio marchio di fabbrica. Una precisione di altissimo livello che concede tutto alla percezione del terreno ma che non fa mai mancare un supporto, una trazione ed un grip di elevatissima fattura. In attesa di poterle testare anche sul bagnato ci siamo scatenati su rocce e discese provando volutamente a spingere oltre i nostri limiti per simulare il comportamento in un contesto di gara ricevendone delle sensazioni che davvero poche volte abbiamo avuto.

Built-up

La scheda tecnica dell’azienda (link) spiega in maniera diffusa ma al tempo stesso sintetica e precisa la struttura tecnica delle Golden Gate KIMA RT. Inutile girarci intorno: la Piastra in Carbonio è la grande osservata speciale, e devo dire che fa il suo. Non diventi un campione solo perché ce l’hanno infilata, ma fin dal primissimo utilizzo se ne coglie la presenza in termini di reattività ed elasticità. Una volta ancora: il plus della KIMA è quel senso di aderenza su tutto il piede, di sostegno a servizio della spinta e dell’audacia che possiamo tutti noi sprigionare sui sentieri, a seconda delle nostre possibilità e capacità, tutto a livelli vicini alla perfezione.

At the End

Il Dega dell’iconografia storica del mountain running, quello che tutti conosciamo e che ricordiamo anche per i 6 titoli di campione del mondo negli anni della golden age, quando “se le dava” con Wyatt, Schmuck, Arslan e Molinari, vinceva con delle A1 o A2 da strada. Nella 2^ fase, quella degli scontri titanici contro Kilian al Giir di Mont ed a Canazei, le sue Kinabalu erano mutuate da una logica che dava tutto alla leggerezza ed il giusto alla protezione ed alla solidità. A concepire le Golden Gate KIMA hanno contribuito (anche) una Jungfrau, tre Sierre-Zinal, due Europei e sei mondiali, esperienze poi portate all’estremo nelle imprese su Ortles, Monte Bianco e Sentiero Roma. E’ un prodotto che segnerà un epoca, che rimanga nella nicchia degli appassionati o emerga nel mercato globale quello è un discorso non pronosticabile, ma noi vi diciamo che le KIMA sono una bomba !

Traccia Extra

Il take off ufficiale ha registrato già numerosi post, recensioni e soprattutto test. Atleti più forti del sottoscritto si sono cimentati, tecnici blasonati hanno “spolpato” l’item cercando di far luce su alcuni elementi.

Un punto cruciale nel giudizio finale appare essere il comportamento delle KIMA in discesa.

Alcuni recenti test hanno evidenziato una possibilie criticità nella parte anteriore esterna, in corrispondenza dello snodo  tra falangi intermedie e prossimali del dito anulare del piede (clinicamente il Digitus Quartus). Il già caldissimo “rebus del 4° dito” è cavallo di battaglia dei detrattori, cui risponde una nutrita schiera di supporters che evidenziano come sia decisivo il tipo di discesa e come la si affronta, fattori quyesti ultimi che hanno mostrato già in passato e su qualsiasi calzatura, di essere letali per vesciche ed affini.

Anche la Piastra entra nel dibattito, e sempre legata alla fase downhill. I più tecnici e preparati hanno ammesso un eccellente funzione propulsiva da parte della lamina, soprattutto nelle fasi di salita corribile e terreno compatto. Hanno altresì portato la loro attenzione su una certa dispersione dell’equilibrio e della stabilità nella fase di discesa, dato proprio dalla presenza della piastra in carbonio. Anche in questo caso non è di soggettività che si parla, bensì di una certa ovvietà nel rilevare che certamente un dispositivo tecnologico inserito nella calzatura per migliorare la spinta non abbia lo stesso effetto sulla corsa in discesa. Il tutto però non rende le Kima diverse da tutte le altre calzature che hanno assimilato la medesima tecnologia e pertanto risulta parecchio fazioso dilungarsi su un aspetto che non ha a mio modo di vedere troppa influenza sul giudizio finale e complessivo.

I SPOKE

  • Qui il comunicato di lancio ufficiale: LINK
  • Qui il collegamento con il sito ufficiale di SCARPA SPA

#NOPLACETOOFAR

  • Foto del nostro test: Marco Gulberti
  • Tester: Hooliganrunner14