George Reader era un insegnante inglese appassionato di calcio. Nato nel Warwickshire il 22 novembre 1896 intraprese una mediocre carriera come dilettante, giocando con le maglie dell’Exeter e del Southampton. La sua grande passione lo portò, una volta smessi i panni di giocatore, a divenire arbitro.
Era bravo, George Reader, tanto che divenne direttore di gara di livello internazionale ed il 16 luglio 1950 alle ore 15.00 presso lo stadio Maracanà di Rio de Janeiro, fu proprio lui ad essere designato per arbitrare l’incontro decisivo di Coppa Rimet tra il Brasile e l’Uruguay, di fatto la finale del Mondiale.
Quella partita passerà alla storia come il “Maracanazo”, un vocabolo inesistente, coniato per esprimere la disfatta della squadra e dell’intera nazione brasiliana che quel giorno venne sconfitta 2 a 1 dalla “celeste” capitanata di Obdulio Varela, che con i gol di Schiaffino e Ghiggia impose il silenzio a 200’000 brasiliani sugli spalti (dato ufficiale 199’854 , si avete letto bene, persone dentro uno stadio).
Quella sconfitta causò 90 morti accertati tra suicidi ed infarti e gettò un’intera nazione in uno stato di prostrazione surreale. Quel giorno, per capirci, a causa di una partita di pallone (non di incidenti tra ultras, attenzione) venne proclamato il lutto nazionale.
Ho pensato a George Reader in questi giorni, obbligato a scappare dal Brasile con barba e baffi posticci perché se lo avessero preso probabilmente se ne sarebbero dovuti raccogliere i resti con il cucchiaino, come si dice dalle mie parti. L’ho pensato quando ho letto le dichiarazioni di Ceferin, il presidente UEFA, che recentemente si è scagliato contro il diabolico VAR, ossia la tecnologia distorta che sta mandando a puttane l’ultima parvenza di poesia e di decenza che aveva il calcio, lo sport popolare e della gente, ormai umiliato da questa diabolica invenzione che darà il colpo di grazia, temo, ad un sistema già prigioniero di schifosi rigurgiti ideologici.
Mi sono serviti anni per convincermi, perchè anche io ero uno di quelli che avrebbe fatto volentieri a fette Ovrebo nel 2009 quando a Stamford Bridge non fischiò 4 rigori giganti al Chelsea nella serata del Dulce Iniesta che vanificò il capolavoro dei Blues, come fui tra i più esagitati a gridare “al ladro” in occasione dell’eterno Gol di Muntari, sul quale il Gigi nazionale ebbe a rincarare la dose, che lui non si sarebbe mai auto – denunciato, salvo poi ritrovarsi dall’altra parte qualche anno quando nel tunnel del Bernabeu di Madrid delirava di fruttini e bidoni dell’immondizia al posto del cuore.
“Non mi sono reso conto del gol di Muntari, ma in ogni caso non avrei aiutato l’arbitro”
G.Luigi Buffon, Milano 2012
«L’arbitro ha commesso un crimine contro l’umanità sportiva»
G.Luigi Buffon – Madrid, 2018
Il calcio da e il calcio toglie, un po come la vita. Con il VAR pensavamo tutti che finalmente le polemiche potessero divenire un lontano ricordo, senza renderci conto che è lo spirito del gioco a contare su tutto.
Fuori gioco di un millimentro che vanificano grandi azioni corali, che ricacciano in gola boati ad uno stadio intero, con i giocatori che ormai prima segnano e poi vivono con i tifosi la fase del congelamento in attesa dell’avvallo dell’occhio elettronico.
Ceferin non ha detto una cagata quando ha descritto i paradossi di una regola come quella dell’Off-Side che è stata talmente esasperata dall’aver perso il senso di premiare la tecnica e l’abilità di applicarla, una peculiarità che nella storia del gioco aveva creato ad esempio i miti dell’Olanda di Krol e del Milan di Baresi.
“Il Var è un casino. La regola del fuorigioco va cambiata”
Aleksander Ceferin, presidente UEFA, dichiarazione al Daily Mirror, 2019
Se la tecnologia deve entrare cosi prepotentemente nel quotidiano, per cortesia, che sia nella vita delle persone, per risolvere problemi veri, e che sia vera tecnologia, con prontezza di risposta immediata e con garanzia di infallibilità.
Quando si legge di armamenti e tecniche militari capaci di devastare con precisione chirurgica a migliaia di km di distanza non si pensa che la stessa accuratezza e la stessa carica economica si potrebbero mettere nella cura delle malattie. Si fottano le 1000 telecamere negli stadi per cogliere l’unghia di Icardi avanti mezzo centimetro dall’erezione di un qualsiasi difensore che determina un off-side, si fotta anche chi pensa di usare un gioco cosi popolare per controllare le masse.
Si tratta di dignità, quella che va ridata alle persone ed al gioco . . . che il Maracanazo si abbatta su di voi!
Obdulio Varela Obdulio Varela Obdulio Varela Obdu……….