Anarchia, storia, ingiustizie subite: la vendetta del Falco di Camerata Cornello è leggenda nei libri, nei racconti e nei documenti che piano piano stanno emergendo e raccontando una incredibile storia che è lezione e spunto di riflessione anche oggi, un secolo dopo quegli eventi, non tanto mitizzare la cruenta vendetta, ma raccontare di come la mente libera di un uomo libero, che credeva nell’uguaglianza sociale, che aveva viaggiato e che guardava avanti, rappresentasse un fastidio ed un pericolo per i potenti di allora ( e di oggi).
La sua storia in breve: Simone Pianetti Wikipedia
“Come un falco sulla preda
Folkstone
La morte sfidai
A chi la mia dignità ha rubato
Grido -Non mi avrete mai!-”
Le pagine su questo romantico eroe, perché per questo blog Simone Pianetti è e rimane un EROE, si sprecano ed in ultima istanza è arrivato il bel lavoro di Denis Pianetti “Cronaca di una vendetta. La vera storia di Simone Pianetti” edizioni Corponove, che è il documento più completo e biografico della vicenda dell’anarchico cacciatore di Camerata Cornello, o il bellissimo ma più romanzato lavoro di Roberto Trussardi “La Taverna Del Diavolo”.
I posti, i luoghi del Pianetti sono quello che danno il la a questo blog: San Giovanni Bianco dove aveva il suo mulino, Camerata Cornello dove nacque ed aprì poi la sua taverna, gioia e poi martirio della sua esistenza a causa delle male lingue dell’ignoranza e del bigottismo più becero che le menti schiave del clero sfogarono contro di lui, rovinandolo.
«Qui tutti sapevano che il Pianetti era perseguitato… Chi vuol vivere tranquillo deve essere ossequiante al parroco del luogo… Il parroco è il feudatario ed i paesani si dividono in vassalli e valvassori a seconda della loro astuzia e del loro stato economico… Al Pianetti ne avevano fatte tante che non poteva più frenarsi» |
(Il Secolo, 20 luglio 1914) |
“òl Pianetti”, un mountain runner nel 1914 . . . inafferrabile!
La sua atroce vendetta, e poi la sua romanzesca fuga: un trail d’altri tempi, solcando i monti che sono stati e sono teatro oggi della corsa in montagna, come il Cancervo ed il Venturosa. Settimane di ricerche ed oltre 300 militari tenuti in scacco prima dell’ultimo e decisivo “allungo” attraverso la Valtellina e poi la Svizzera fino a far perdere definitivamente le tracce.
In quelle terre che la corsa in montagna l’hanno un pò inventata ed a cui hanno dato grandissimi interpreti, in quella Camerata Cornello dove 40 anni fa la grande squadra del Bar Emma dominava, si intreccia anche la storia di Simone Pianetti, uomo libero nel corpo e nello spirito, ed a me piace pensare che non sia solo un caso.