Malonno7Seven

Bùtum e Pater, a.k.a. : la mia hit parade, su aspetti assurdi che vedo solo io (forse), della battaglia di Malonno

Nel 2015 dopo aver portato Mamu (con fini giochi diplomatici) a correre finalmente a Malonno, dovetti convincerlo a non correre il Trail ma solo il Vertikal. A distanza di anni posso rivelare questo retroscena fatto per “salvare la patria” (e la cassa) perché se Petro avesse corso anche l’indomani avrebbe scavato un cratere talmente grande da rimanere interdetti. Lo imbarcammo il giorno stesso sull’auto di un master premanese che se lo portò, su ordine di patron Fazzini, nel paese delle lame. Una settimana dopo il piccolo BumBum indossò le sue kinabalu rigorosamente da donna e con la suola liscia e andò a prendersi il record del Giir di Mont.

Non c’entra (probabilmente) una sega con il tema centrale di questa story, ma quando domenica ho assistito al FlettaTRAIL ho sentito le pulsioni delle gare top, dove si prova a spingerla un pò più in la e dove ci si tiene ad onorare la giornata e la situazione, al netto delle filosofie e dei sorrisi.

Non venivamo da cose scarse, 2019 è stata The Greatest, il cast era irripetibile, “the beast” Simpson e il record di Maestri…. di che parliamo ?

Però questa è stata meglio per alcuni aspetti, e non mi riferisco al (deplorevole) fatto che è stata forzata dalla ostinata volontà del Boss di mandarla in scena lo stesso malgrado la pandemia (misure rigorose, un successo sotto questo pdv, il boss alla fine ha ragione).

<<La gara è gara>> si dice e questa volta, come ho già avuto modo di enfatizzare nel mio post sul Gram, c’è stato il plus di vedere con quanto valore e furore agonistico si sono battuti in tanti, anche provenienti da ambienti diversi da quello della montagna, anche scannandosi per una posizione nei venti, anche per migliorare un PB di qualche secondo.

Nel 2015 sul rettilineo finale di Zinal vidi il mitico Billy Burns dilaniato e con la schiuma festeggiare di rabbia un 10° posto, perchè alla sua età aveva ancora tirato fuori la gara, il crono, e perchè lo aveva fatto sul palcoscenico che contava.

Billy Burns a Zinal 2k15

Non saremo mai cosi, ci mancano tipo 3 milioni di dollari di budget e 6800 iscritti, però quando a Malonno arrivano “giù in fondo”, salgono quei pochi gradini e li vedo che si pompano il petto, stringono il pugno o alzano le braccia, capisco e sò che siamo dove dobbiamo essere. Il resto sono solo puttanate, ne farei volentieri a meno, anzi da oggi, semplicemente, lo farò.

“al dis”

#MALONNO7SEVEN – I MIEI 7 FRAMES DEL 2020

  1. Luca Merli – il boom del Fletta2k20. Non si parli di rivelazione, riduttivo. Ennio strikes Again ! – #igiornidelmerlo (PS Del Pero e Rostan li lascio stare, ma sono stati bravi, devono continuare cosi)
  2. Sylvain Cachard – video di suoi arrivi in balia di visioni, stordito e dilaniato, ce n’è qualcuno sul tube, quindi è marchio di fabbrica. Un cavallo, a 21 anni (dio santo), dopo aver fatto il PizTri il giorno prima, al cospetto dei “buoi della Tosa”, non ha tremato, han tremato gli altri . . . #SylvainSamarcanda
  3. Lorenza Beccaria – me la ricordo nel 2016 ad Euro-Arco, era una junior. Sembrava capitata li per caso, si guardava in giro senza troppa convinzione. Forse non ha il carattere di altre “colleghe” che amano stare al centro, forse non ha il motore da super top, o forse è solo una che si fa i cazzi suoi e la prende come viene, che farà la pasticcera a Boves, che andrà forte su strada e si toglierà qualche soddisfazione personale. Intanto 1h43 al Fletta lo ha fatto, è salita da protagonista su uno degli stage più importanti della corsa in montagna in Italia, rappresenta più di una speranza per la nazionale, e secondo me SPACCA . . . #lorenzina
  4. Jacopo Brasi – chiaramente imparentato con il famoso “Luca Brasi” del Padrino parte I^ (quello che tagliò la testa al cavallo per capirci) era in realtà venuto a Malonno a svernare. stradaiolo puro con carenature da pistard misto gigolò anni ’80, RIASSUMENDO: UN ATLETA. Top ten al primo colpo in una edizione del Fletta non proprio senza parterre, crono 1h31’50” che parla da solo, polpaccio importante. Ciò che venne dopo la gara rimanga nell’iconografia popolare legata alle divinità pagane dell’età del bronzo, ma per quei 21km è stato bestiale. #roadtocingan
  5. Le sorelle Ghelfi – queste parlano poco, mai a sproposito. Corrono forte e sul duro sopravvivono sempre. l’impressione è che si cammini ancora sulle uova, che vi siano tanti rebus da risolvere. La testa però c’è e quello che Malonno ha ammirato sono state due prestazioni convincenti, di sostanza, di convinzione. Ho notato che sono molto dentro le dinamiche della squadra, un gruppo come la Valle Varaita che è unico e rappresenta un patrimonio indissolubile. #ilsuonodelsilenzio
  6. Zak Hanna – alzi la mano chi lo avrebbe pronosticato lì . Con Cachard il dominatore del week end. Terzo al VK , solo 13 secondi dietro il magno, un nulla sopra i 35′ . Ne avrei già avuto abbastanza, il giorno dopo l’ha messa giù convinta. Muro dell’ora e trenta saltato al primo colpo, gara di carattere, nel vivo dell’azione con il radar sempre acceso. I rapporti sui crono di Simpson e Douglas, altri albionici passati su questi schermi, confermano un talento chiaramente diverso, più normal e ancora inesplorato, ma una mentalità ed una determinazione fuori dal comune. 24 anni, io dico che ne risentiamo parlare. #IoZakElaTromba
  7. La mistica – perché qualcosa c’è e non può essere tangibile ne materiale. Al netto del fatto che fosse l’unica manifestazione disponibile causa momento storico apocalittico, i volti e l’entusiasmo di tanti partecipanti premiavano ancora una volta il marchio FlettaTRAIL. Di certo esistono in questo coro considerazioni troppo generose e pilotate, e spulciando si trovano più di una critica su vari aspetti. Il percorso è anno dopo anno sempre più funestato dal bitume, si prega alle santelle da bravi culi bianchi e il magrone scorre copioso dalle betoniere. Tuttavia la coerenza della manifestazione è intatta: qui si cerca la sfida agonistica, la gara è gara, il cronometro misura tutti, premia tutti. Le contrade festére, che sono il vero segreto di Malonno, incitano tutti a dare TUTTO, col sangue in bocca, questo è ciò che ci piace. #patereciment

#HOOLIRUN